Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF): sostegno dal mondo della finanza

COMUNICATO STAMPA

 

52 esperti di finanza esprimono il proprio supporto alla TTF in una lettera aperta al Premier Gentiloni e altri 9 leader UE

Da dicembre i Paesi del negoziato sulla TTF hanno ‘rinunciato’ a oltre 12 miliardi e mezzo di euro

 

LETTERA DEGLI ESPERTI DI FINANZA A 10 CAPI DI STATO E DI GOVERNO UE

Video sulla TTF

CONTATORE: Quante risorse perse per la mancata introduzione di una TTF europea?

 

Roma 05.07.2017 Il prossimo 10 luglio, a margine del vertice dell’Eurogruppo, è atteso un incontro informale dei Ministri delle Finanze UE, tra cui quelli di Francia, Germania, Italia e Spagna, per discutere dei progressi negoziali sulla Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF).

In vista dell’appuntamento, 52 esperti di finanza hanno manifestato il proprio sostegno alla misura con una lettera aperta indirizzata ai 10 capi di Stato e di governo dei Paesi coinvolti nel negoziato sotto la procedura di cooperazione rafforzata: gli esperti descrivono la TTF come una misura capace di garantire maggiore stabilità e resilienza finanziaria e di generare considerevoli entrate fiscali per i governi.

Tra i firmatari figurano esponenti di primo piano del settore finanziario globale come Lord Adair Turner, ex Chairman della Financial Services Authority, la Consob britannica; Avinash Persaud, Presidente di Intelligence Capital Limited ed ex capo della divisione Currency and Commodity Research di JP Morgan; Dr William Barclay, ex Vicepresidente Senior della Borsa di Chicago; Luc Bomans, ex Vicepresidente esecutivo di JP Morgan ed ex AD della cassa di compensazione belga Euroclear Securities Clearing System; Andrew Sheng, ex Presidente della Securities and Futures Commission di Hong Kong; Rob Johnson, Presidente dell’Institute for New Economic Thinking ed ex Capo Economista del Banking Committee del Senato USA.

Tra le adesioni italiane spiccano le firme di Ugo Biggeri (Presidente di Banca Popolare Etica), Luca Mattiazzi (Direttore Generale di Etica Sgr), Andrea Baranes (Presidente di Fondazione Finanza Etica), Agostino Megale (Segretario Generale FISAC-CGIL), Giulio Romani (Segretario Generale FIRST-CISL) e Massimo Masi (Segretario Generale UILCA).


Gli esperti sollecitano un piccolo prelievo sulle transazioni finanziarie come le compravendite di azioni e derivati. La tassa può così agire da serio deterrente contro le operazioni di carattere meramente speculativo senza penalizzare le posizioni di chi investe con l’orizzonte di medio-lungo periodo. L’imposta è capace di riscuotere un gettito considerevole – si legge nella lettera. Risorse significative che potrebbero essere reinvestite in salute ed istruzione in Europa e per la lotta alla povertà e il contrasto ai cambiamenti climatici su scala globale.

Secondo recenti stime della Commissione Europea la TTF potrebbe generare 22 miliardi di euro all’anno per i 10 Paesi del negoziato. In Italia le entrate erariali, secondo le stime della Commissione e dell'istituto tedesco di ricerca economica (DIW), oscillerebbero tra i 3 e i 6 miliardi di euro all'anno. Il mancato accordo nel 2016 è risultato per i Paesi del negoziato in 12,5 miliardi di euro di gettito perso dal 6 dicembre scorso.

Gli esperti sottolineano anche come gli effetti attesi della TTF sulla crescita sarebbero positivi e respingono l’argomento che la TTF renderebbe meno attrattive le piazze finanziarie europee per gli investitori intenzionati a lasciare la City dopo la Brexit.

Il tempo per la TTF europea è adesso! Dopo 4 anni di negoziati tecnici, il raggiungimento dell’accordo è oggi solo una questione di volontà politica dei leader europei. Un accordo atteso da oltre un milione di cittadini, firmatari, nel 2015, della Robin Hood Tax Petition promossa dalle organizzazioni della società civile e sindacali del vecchio continente.

‘C’è un’Europa dei notabili che pensa che tutto possa continuare come prima e continua ad essere sorda al dolore e alla protesta di tanti dei suoi cittadini che soffrono per le diseguaglianze.’- così commenta la fase negoziale il Prof. Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque - Questa Europa vorrebbe rallentare l’introduzione di una piccola tassa sulle transazioni finanziarie che gli stessi padri fondatori vedevano come pilastro di una politica fiscale europea comune e strumento finanziario d’intervento per le grandi questioni globali come povertà e ambiente’.

La Campagna ZeroZeroCinque chiede al Premier Gentiloni di:

  • esprimersi pubblicamente a sostegno del disegno della TTF europea che sta emergendo dal negoziato in corso, auspicando il raggiungimento dell’accordo entro l'estate 2017

  • assumere l’impegno pubblico a destinare il gettito dell'imposta a misure di lotta alla povertà in Italia, a programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e a interventi di contrasto al cambiamento climatico.


Segreteria di coordinamento della Campagna ZeroZeroCinque
Federica Corsi e Mikhail Maslennikov - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
T. 328 3874772 - www.zerozerocinque.it


Lettera degli esperti di finanza ai Capi di Stato e di Governo dei 10 Paesi del negoziato sulla TTF europea: https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2017/07/FINANCIAL-INDUSTRY-PROFESSIONAL-SIGN-ON-Letter_30.06.2017.pdf

Contatore in tempo reale della TTF europea (risorse perdute dai Paesi del negoziato dal 06.12.2016): https://fts.oxfam.de/it/

Video della Campagna ZeroZeroCinque: https://youtu.be/0xXBOxeT6Qs

Le Robin Hood Tax Campaigns sono attive in 12 Paesi europei. La coalizione italiana sulla TTF è rappresentata dalla Campagna ZeroZeroCinque che dal 2010 riunisce 60 organizzazioni tra ONG, sindacati e realtà del mondo associativo italiano

ACLI, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Altromercato, Amref, ARCI, ARCS, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ATTAC Italia, Associazione di Comunità, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, CGIL, CINI -Coordinamento Italiano Network Internazionali, CIPSI, CISA - Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, CISL, CISP, Cittadinanzattiva, Gruppo Cooperativo Goel, Cooperazione Internazionale Piamartina – SCAIP, COOPI, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ La Cosa Giusta, Fairwatch Italia, FIRST CISL, FIRST SOCIAL LIFE - Cisl, Flare, FOCSIV, FCRE - Fondazione Culturale Responsabilità Etica, GCAP - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Le Rondini, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, LeG - Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Medici con l’Africa - CUAMM, Microdanisma, Movimento Consumatori, OISG – Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute, Oxfam Italia, RE:Common, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children, Sbilanciamoci!, Social Watch Italia, UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis, WWF Italia.

Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie per ridare all’Europa un’anima sociale e solidale

Alla vigilia del Vertice di Roma, occasionein cui i Leader dei Paesi UE si apprestano a celebrare il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma e discutere del futuro dell’UE, oltre 7.000 organizzazioni della società civile hanno inviato una lettera congiunta ai leader dei 10 Paesi Membri impegnati da tre anni nel negoziato per l’introduzione di una Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF). Il futuro dell’UE passa anche dall’adozione di misure come questa che rappresentano una risposta concreta alle istanze dei cittadini sempre più schiacciati da politiche che privilegiano il potere di pochi a discapito del benessere di tutti.

 

Il Momento è Adesso

La TTF europea rappresenta un piccolo prelievo - a un'aliquota, diversificata per tipologia di titolo, fra lo 0.01% e lo 0.1% - sulla singola compravendita di titoli finanziari, capace di disincentivare, se costruita efficacemente, le operazioni speculative sui mercati (in particolare il trading ad alta frequenza). Un provvedimento in grado di ridare stabilità ai mercati, prevenire future crisi come quella che ha sconvolto l'Europa e il mondo nel biennio 2007-2008, e riportare la finanza al suo compito originario: operare a effettivo servizio dell'economia.

 

Dopo essersi arenato più volte negli ultimi anni, il negoziato europeo sulla TTF sotto la procedura di cooperazione rafforzata è ora ad un passo dal traguardo. Portarlo a compimento non significa solo valorizzare gli sforzi e le tante energie finora dispiegate in un processo a lungo condizionato dalle resistenze di singoli Stati. Sugellare l’accordo rappresenterebbe oggi una prova tangibile di un’Europa capace di trovare compromessi ambiziosi su misure eque e progressiste.  Un’Europa in grado di rispondere con forza al richiamo dei suoi cittadini che alla TTF esprimono da tempo un forte supporto avallato da oltre 1 milione di firme raccolte nel 2015 da organizzazioni sindacali e della società civile continentale.

 

Quanto ci costa non avere una TTF europea

Secondo recenti stime della Commissione Europea la TTF potrebbe generare 22 miliardi di euro all’anno per i 10 Paesi UE del negoziato. In Italia le entrate erariali, secondo le stime della Commissione e dell'istituto tedesco di ricerca economica (DIW), oscillerebbero tra i 3 e i 6 miliardi di euro all'anno. Un contributo che la stessa Commissione e il Parlamento europeo giudicano congruo ed equo, poiché proveniente da un settore che ha usufruito negli anni della crisi di ampi piani di salvataggio, costringendo i bilanci pubblici europei a marcate contrazioni con forti ripercussioni per il welfare dei propri cittadini. 
“Non sarà possibile far rinascere l’ideale europeo nelle nuove generazioni se l’Unione non darà segnali concreti di essere la patria della solidarietà, della giustizia fiscale, delle pari opportunità. Una tassa europea sulle transazioni finanziarie rappresenterebbe oggi un segnale tangibile per porre un freno alle scandalose disuguaglianze che offendono l’opinione pubblica europea e una misura concreta per generare risorse per il bene comune” dichiaraLeonardo Becchetti, Portavoce della Campagna ZeroZeroCinque.

 

Le richieste della Campagna ZeroZeroCinque al Premier Gentiloni

In Italia la TTF europea è di nuovo tornata al centro del dibattito pubblico. In piena corsa congressuale del PD, un sostegno alla misura è stato da poco annunciato da esponenti di primo piano del Partito Democratico, tra cui i Ministri M. Martina e A. Orlando.  Oggi, come non mai, è giunto il tempo di passare dalle parole ai fatti e rendere gli impegni del Governo sulla TTF europea più espliciti.

 

In occasione delle celebrazioni sui Trattati di Roma e delle tante dichiarazioni politiche che i leader stanno rilasciando sul futuro dell’Unione, chiediamo al Presidente del Consiglio Gentiloni di:

 

o  esprimersi pubblicamente a sostegno del disegno della TTF europea che sta emergendo dal negoziato in corso, auspicando il raggiungimento dell’accordo entro l'estate 2017.

 

o  assumere l’impegno pubblico a destinare il gettito dell'imposta a misure di lotta alla povertà in Italia, a programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e a interventi di contrasto al cambiamento climatico.

 

 

 

Lettera ai Capi di Stato e di Governo dei 10 Paesi del negoziato sulla TTF europea: http://www.zerozerocinque.it/files/EU_FTT_SIGN_ON_letter_FINAL_-_March_2017.pdf

Video della Campagna ZeroZeroCinque: https://youtu.be/0xXBOxeT6Qs

Contatore: https://fts.oxfam.de/it/

Sharagraphics:https://www.dropbox.com/sh/bv6ubaq1wencw9o/AABEa3FowjE1xBxi-0rOzY7Aa?dl=0

 

 

 

 

 

TASSA EUROPEA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE: E’ IL MOMENTO DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI

 

 

La tassa europea sulle transazioni finanziarie (TTF) si riaffaccia prepotentemente nel dibattito pubblico italiano. Dal palco torinese del Lingotto, in piena kermesse precongressuale del Partito Democratico, il Ministro Maurizio Martina ha dichiarato pubblicamente il proprio sostegno alla misura. Da poco gli ha fatto eco dalle colonne dell’Huffington Post Italia il Vicecapogruppo del PD alla Camera, Matteo Mauri.

 

LA CAMPAGNA ZEROZEROCINQUE. Da sette anni la Campagna ZeroZeroCinque è impegnata convintamente a favore della TTF. Lo facciamo in sinergia con un ampio network europeo ed internazionale di analoghe coalizioni note come le Robin Hood Tax Campaigns. Costituitasi nel 2010, la Campagna riunisce oggi 60 soggetti della società civile italiana, tra cui le più importanti sigle sindacali, molte organizzazioni non governative, ambientaliste, reti di consumatori, associazioni cattoliche e di movimento.

 

Insieme abbiamo chiesto ai governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni l’introduzione, avvenuta nel 2013 sotto il governo di M. Monti, e poi il potenziamento del disegno della TTF italiana.



IL NEGOZIATO EUROPEO IN CORSO. Insieme abbiamo seguito e animato il dibattito pubblico ed istituzionale sul negoziato sulla TTF europea in corso dal marzo del 2013 fra 10 Paesi membri dell’UE sotto la cosiddetta procedura di cooperazione rafforzata. Una procedura prevista dai trattati europei nei casi in cui non si raggiunga, come per le misure in materia fiscale, il consenso unanime degli Stati membri e autorizzata a condizione che l’iniziativa tenga conto degli impatti sui Paesi non partecipanti e il processo renda possibile in futuro l’adesione di altri Stati membri.



SPRINT FINALE SULLA TTF EUROPEA. Vale la pena ricordare a chi dichiara oggi il proprio convinto sostegno alla misura che la TTF non appartiene a un futuro programmatico. Può diventare a breve una realtà!



Lo scorso ottobre i 10 Paesi del negoziato hanno raggiunto un accordo quadro sugli elementi base dell’architettura dell’imposta. Il consenso ha riguardato la base imponibile azionaria e dei derivati, i criteri di applicazione dell’imposta, la tassazione delle singole transazioni e non dei saldi netti giornalieri, esenzioni stringenti per i market-makers. I tecnici sono ora al lavoro per trovare la quadra sulle perplessità dell’ultimo minuto – a sospetta connotazione politica - sollevate dal Belgio rispetto all’impatto della tassa sull’economia reale e sui fondi pensioni e sulle preoccupazioni espresse da Slovenia e Slovacchia circa i costi amministrativi dell’imposta.

 

COS’É la TTF. La TTF rappresenta un piccolo prelievo - ad un’aliquota, diversificata per tipologia di asset finanziario, fra lo 0.01% e lo 0.1% -  su ogni compravendita di titoli finanziari inclusi nella sua base imponibile. Se costruita efficacemente, l’imposta - impercettibile per i risparmiatori pazienti che operano con un orizzonte di investimento a medio-lungo termine - esprime un alto potenziale anti-speculativo, disincentivando il high-frequency trading e le operazioni a brevissimo termine finalizzate all’estrazione di margini dalle fluttuazioni infinitesimali dei prezzi dei titoli scambiati.



POTENZIALE FISCALE DELLA TTF. Oltre a una forte connotazione anti-speculativa, la TTF europea presenta un ampio potenziale erariale: solo lo scorso giugno 2016 la Commissione Europea ha stimato in 22 miliardi di euro all’anno le entrate tributarie per i 10 paesi del negoziato secondo lo schema dell’imposta (base imponibile, criteri di applicazione, ecc.) che si sta profilando in sede negoziale. Un contributo congruo ed equo, secondo la Commissione e l’Europarlamento, da parte di un settore che ha usufruito negli anni della crisi di ampi piani di salvataggio costringendo i bilanci pubblici europei a contrazioni senza precedenti.



STIME DI GETTITO PER L’ITALIA. Tra i 3 e i 6 miliardi di euro all’anno le potenziali entrate per l’Italia, secondo le stime della Commissione e dell’autorevole istituto di ricerca economica DIW di Berlino e tenuto conto del sintomatico calo dei volumi e rilocazione del trading che la tassa potrebbe provocare. Risorse considerevoli che la Campagna ZeroZeroCinque chiede da tempo di destinare alla lotta alla povertà in Italia, a programmi di solidarietà internazionale (educazione e salute globale) e al contrasto dei cambiamenti climatici.    

 

UN MILIONE DI FIRME PER LA TTF. Nel biennio 2014-2015 la nostra Campagna ha partecipato con successo alla raccolta di oltre un milione di firme internazionali, a maggioranza europee, sotto una petizione rivolta ai leader dei paesi del negoziato a sostegno della misura e alla allocazione solidaristica del suo gettito.

 

La TTF e il PD. Negli ultimi anni autorevoli esponenti (attuali e passati) del Partito Democratico hanno espresso il proprio supporto alla misura. L’On. F. Boccia, presidente della Commissione Bilancio alla Camera ha effettuato grandi sforzi propositivi per il potenziamento della TTF nazionale. Lo stesso vale per l’On. L. Bobba, attuale sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, autore, insieme all’On. G. Marcon (capogruppo di SI – Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati) di uno storico emendamento alla legge di stabilità 2014 rafforzativo dell’architettura della TTF italiana. Gli On. M. Barbi, A. Sarubbi, L. Quartapelle e P. L. Bersani insieme agli eurodeputati P. Toia, L. Domenici e S. Cofferati (e l’elenco è lungi dall’essere esaustivo)sono stati attenti interlocutori della società civile sulla misura, contribuendo con mozioni, interpellanze e disegni di legge alla promozione della misura in Italia ed In Europa. L’On. Gianni Pittella, attuale presidente dell’Alleanza dei Democratici e Progressisti al Parlamento europeo, è spesso intervenuto con autorevolezza per conto proprio e a nome del gruppo S&D nel dibattito sulla TTF europea, auspicando un esito negoziale ambizioso in tempi rapidi. L’economista e membro esperto della Commissione Finanze, l’On. M. Causi ha sostenuto la TTF europea aderendo lo scorso ottobre a una lettera degli economisti promossa dalla ZeroZeroCinque.L’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’On. G. Delrio, aveva sostenuto, in qualità di Presidente dell’ANCI nel 2011, la TTF con una lettera inviata a ZeroZeroCinque. Nel giugno del 2015 l’attuale Sottosegretario agli Affari Europei, l’On. S. Gozi, auspicava una rapida introduzione della TTF europea in un meritorio intervento pubblico co-firmato con altri colleghi UE sul pilastro sociale europeo. Quasi sei anni fa, nel 2011, l’ex Presidente del Consiglio ed allora sindaco di Firenze, Matteo Renzi, inseriva la TTF tra i 100 punti del suo WikiPD in una delle prime edizioni della Leopolda.            

 

APPELLO AL PARTITO DEMOCRATICO. Nell’importante momento congressuale del Partito Democratico ci rivolgiamo a esponenti DEM di primo piano, a partire dal Presidente del Consiglio, l’On.P. Gentiloni,e ai candidati a segretario del PD Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, per chiedere un forte ed inequivocabile pronunciamento su due questioni esplicite:

-          il sostegno politico al disegno della TTF europea che sta emergendo dal negoziato in corso sotto la procedura di cooperazione rafforzata e l’impegno a promuovere un’azione di suasion politica sugli altri leader per arrivare al termine del negoziato quanto prima

-          un impegno pubblico a destinare il gettito dell’imposta a misure di contrasto della povertà in Italia, alla solidarietà internazionale e a interventi di mitigazione delle esternalità negative dal cambiamento climatico   

 

Si tratta di due richieste puntuali che migliaia di cittadini italiani ed europei che sostengono la misura hanno chiesto di avallare ai leader della cooperazione rafforzata. Sono gli stessi cittadini che considerano l’introduzione della TTF europea come un segnale dirimente di attenzione alle istanze della cittadinanza e un esempio di iniziative che i Paesi europei devono promuovere convintamente perché l’Unione Europea – il cui futuro politico verrà discusso nella capitale italiana dai capi di Stato e di Governo UE in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma il 25 marzo prossimo – possa rafforzarsi in modo equo e democratico e rappresentare un solido punto di riferimento per i suoi cittadini.        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie: La Volta Buona?!

Nuovo appello di 260 economisti e accademici a sostegno della TTF. 
La tassa può raccogliere fino a 22 miliardi di euro all’anno.

 

 

Lettera-appello degli economisti a favore della TTF

 

Video sulla TTF

 

 

 

Roma 07.10.2016 –A pochi giorni dai vertici dell’Eurogruppo e dell’ECOFIN, 260 economisti ed accademici da 23 Paesi rivolgono un appello ai 10 Ministri delle Finanze e Capi di Stato e di Governo europei, tra cui il Ministro Pier Carlo Padoan e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, affinché, dopo oltre tre anni di negoziato, reiterati impegni pubblici e scadenze posticipate, si arrivi finalmente ad annunciare il raggiungimento di un accordo sulla Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF).

 

Promosso dalle Robin Hood Tax Campaigns europee tra cui la campagna italiana ZeroZeroCinque, l’appello pone l’accento sulla forte valenza anti-speculativa della misura, sulla sua capacità di garantire maggiore resilienza e stabilità ai mercati finanziari e di generare considerevoli entrate erariali.

 

Le stime della Commissione Europea sul gettito dell’imposta, condivise a fine giugno con le delegazioni negoziali, rivelano che la TTF europea potrebbe raccogliere, tenuto conto delle reazioni dinamiche dei mercati, fino a 22 miliardi di euro su base annua. Un gettito considerevole destinabile secondo i firmatari della lettera-appello a misure di lotta alla povertà domestica, interventi su scala internazionale in ambito educativo e sanitario e a misure di contrasto ai cambiamenti climatici.

 

‘E’ tecnicamente fattibile, economicamente e socialmente desiderabile. E’ moralmente giusta’ si legge nell’appello sottoscritto da economisti come Stephany Griffith-Jones (Institute of Development Studies e University of Sussex), Daniela Gabor (University of the West of England) e Stephan Schulmeister (WIFO di Vienna), J. A. Ocampo (Columbia University, ex ministro delle finanze colombiano ed ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali). Oltre 90 le adesioni italiane tra cui Stefano Zamagni (Università di Bologna), Mario Pianta (Università di Urbino), Fabrizio Onida (Università Bocconi di Milano), Stefano Lucarelli (Università di Bergamo), Piercarlo Ravazzi (Politecnico di Torino), Enzo Rossi (Università Tor Vergata di Roma), Giovanni Dosi (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Claudio Gnesutta (Università Sapienza di Roma), Stefano Palmieri (economista dello European Economic and Social Committee) e Marco Causi (Università di Roma 3 e autorevole membro della Commissione Finanze della Camera per il Partito Democratico).   

 

‘La tassa europea sulle transazioni finanziarie non può più attendere. Adottarla significa compiere un passo importante per premiare l’uso paziente rispetto a quello speculativo dei capitali finanziari. Per trasformare i mercati finanziari da ingranaggi che stritolano gli esseri umani a strumenti al servizio della persona e del bene comune’, dichiara Leonardo Becchetti, ordinario in economia politica all’Università di Roma Tor Vergata, portavoce di ZeroZeroCinque e in prima fila tra i firmatari dell’appello.

 

L’appello fa eco alla lettera aperta dello scorso maggio con cui oltre 10.000 organizzazioni della società civile e sindacali di 39 Paesi si sono rivolte ai leader europei, tra cui Matteo Renzi, a sostegno di una TTF europea efficace e solidale, forti di un ampio consenso pubblico espresso attraverso la petizione a favore della TTF che nel 2015 ha raccolto oltre 1 milione di firmatari.

 

La coalizione ZeroZeroCinque chiede inoltre al Premier Renzi di pronunciarsi pubblicamente, assumendo l’impegno di destinare i proventi della futura imposta a sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione in Italia, a programmi di solidarietà internazionale e alla mitigazione delle esternalità negative dei cambiamenti climatici.

 

 

Contatti:   

Segreteria di coordinamento della Campagna ZeroZeroCinque
Federica Corsi e Mikhail Maslennikov (OXFAM Italia) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
T. 349 7817601/ 328 3874772- www.zerozerocinque.it

 

 

NOTE

La procedura di cooperazione rafforzata su una TTF europea è stata autorizzata dal Consiglio Europeo nel gennaio 2013 dopo che una proposta di direttiva della Commissione Europea (del settembre 2011) per una TTF pan-europea non ha ricevuto il consenso unanime dei 27 Paesi dell’UE nel luglio 2012. Il negoziato sulla TTF europea a cui partecipano oggi la Germania, la Francia, l’Italia, la Spagna, l’Austria, il Belgio, La Grecia, il Portogallo, la Slovenia e la Slovacchia è iniziato nel marzo 2013. 

 

Al vertice ECOFIN dello scorso 8 dicembre 2015 i 10 Paesi del negoziato hanno annunciato di avere raggiunto un accordo di massima sull’architettura della TTF per azioni e derivati che prevede fra l’altro la tassazione delle transazioni azionarie intraday, nessuna esenzione per i market-maker nel caso dei derivati e una definizione stringente di market-maker nel caso azionario, nonché una base imponibile più ampia possibile (anche al costo di aliquote riviste al ribasso) per la TTF sui derivati.

 

I ministri delle finanze si sono impegnati a trovare la quadra sulle restanti questioni aperte entro il mese di giugno 2016.
A giugno tuttavia il compromesso non è stato raggiunto per le preoccupazioni di Slovenia e Slovacchia sui costi amministrativi legati alla raccolta e al management dell’imposta e per le improvvise resistenze belghe alla tassazione di alcuni strumenti derivati. Sono state costituite due task-force ad hoc guidate rispettivamente dalla Germania e dall’Italia per trovare la via d’uscita dall’ennesima impasse. A margine dell’Eurogruppo del 10 ottobre le task-force presenteranno i progressi del proprio lavoro estivo ai Ministri delle Finanze. Se l’impasse verrà risolta, l’annuncio dell’accordo sul core engine della TTF a 10 potrebbe arrivare all’indomani, durante l’ECOFIN dell’11 ottobre. Fonti interne al negoziato riferiscono di argomenti tecnici estremamente approssimativi sollevati dal Ministero delle Finanze belga, motivazioni fortemente criticate dai colleghi della cooperazione rafforzata. Le resistenze ministeriali confliggono in parte con le dichiarazioni pubbliche del Premier belga C. Michel in occasione del suo recente intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

Il Premier Matteo Renzi ha sostenuto la TTF europea anche prima di ricoprire l’incarico del Presidente del Consiglio, inserendola tra le proposte di policy nel WikiPd a ottobre 2011. La Campagna ZeroZeroCinque auspica di poter discutere in persona con il premier l’allocazione solidaristica del gettito italiano della TTF europea. Siamo in attesa, da oltre un anno e mezzo, di consegnare al premier le firme della nostra1 Million Petition.              

 

Uno studio (marzo 2015) dell’autorevole Istituto di Ricerca Economica (DIW) di Berlino ha stimato che una TTF europea applicata alla più ampia gamma di strumenti finanziari (secondo l’impianto della direttiva proposta dalla Commissione Europea nel marzo 2013), con il ricorso al doppio principio di tassazione (di residenza dell’operatore e di nazionalità del titolo) e con aliquote dello 0,1% per le azioni e dello 0,01% per i derivati porterebbe nelle casse dello Stato italiano dai 3 miliardi ai 6 miliardi di euro all’anno. Le stime di giugno 2016 (Commissione Europea) riportano una somma complessiva di circa 22 miliardi di euro di gettito annuo complessivo per i 10 Paesi del negoziato. La scelta di escludere dalla base imponibile gli strumenti di debito (obbligazioni pubbliche e private) è equivalso secondo la Commissione a rinunciare a circa 34 miliardi di euro all’anno di corrispondente gettito.   

 

 

Video della Campagna ZeroZeroCinque: https://youtu.be/0xXBOxeT6Qs



Lettera-appello (ottobre 2016) degli economisti e accademici di 23 Paesi: http://www.zerozerocinque.it/notizie/index.php?option=com_content&view=article&id=421&catid=2 

 
Elenco dei firmatari della lettera-appello: http://www.zerozerocinque.it/files/Economists_and_academics_sign_on_as_of_06_10_16_consolidated.pdf 

 

Lettera (maggio 2016) ai Capi di Stato e di Governo dei 10 Paesi del negoziato da parte di 10.000 organizzazioni della società civile e sindacali di 39 Paesi: http://www.zerozerocinque.it/files/c_a__Presidente_del_Consiglio_Matteo_Renzi_dalle_campagne_internazionali_sulla_TTF.pdf

 

Sharegraphics: https://drive.google.com/drive/folders/0B5AAWP2y96_QZHdmT25URVgwUjg

 

 

 


Le Robin Hood Tax Campaigns sono attive in 12 Paesi europei. La coalizione italiana sulla TTF è rappresentata dalla Campagna ZeroZeroCinque che dal 2010 riunisce 59 organizzazioni tra ONG, sindacati e realtà del mondo associativo italiano

ACLI, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Altromercato, Amref, ARCI, ARCS, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ATTAC Italia, Associazione di Comunità, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, CGIL, CINI -Coordinamento Italiano Network Internazionali, CIPSI, CISA - Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, CISL, CISP, Cittadinanzattiva, Gruppo Cooperativo Goel, Cooperazione Internazionale Piamartina – SCAIP, COOPI, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ La Cosa Giusta, Fairwatch Italia, FIRST CISL, FIRST SOCIAL LIFE - Cisl, Flare, FOCSIV, FCRE- Fondazione Culturale Responsabilità Etica, GCAP - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Le Rondini, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, LeG - Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Medici con l’Africa - CUAMM, Microdanisma, OISG – Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, OXFAM Italia, RE:Common, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children, Sbilanciamoci!, Social Watch Italia, UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis, WWF Italia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecofin: Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF)

Campagna ZeroZeroCinque: oggi un nuovo passo in avanti per il contrasto alla speculazione finanziaria. Adesso impedire rallentamenti nel processo di definizione legale della TTF e di destinazione del gettito per curare povertà e clima

 

 

All’Ecofin di oggi i Paesi europei partecipanti alla cooperazione rafforzata, con l’unica eccezione dell’Estonia, hanno annunciato il raggiungimento di un accordo su alcuni elementi e principi chiave relativi al disegno della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF o Robin Hood Tax).

“E’ un compromesso accettabile, pur se meno ambizioso di quanto avremmo voluto; tuttavia le divergenze tra gli Stati Membri erano tali che riteniamo l’accordo raggiunto oggi un passo in avanti che dimostra la volontà dei 10 Stati partecipanti, Italia inclusa, di portare a compimento il negoziato” dichiara Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque.

 

L’annuncio di oggi ha di fatto fissato alcuni paletti importanti che dovranno essere rispettati nella prosecuzione del negoziato:

- a differenza di quanto in vigore oggi in Francia e in Italia verranno tassate tutte le operazioni (anche quelle aperte e chiuse in giornata) e dunque non solo i saldi giornalieri delle posizioni ancora aperte a fine giornata. In questo modo la tassa penalizzerà il trading ad alta frequenza e il capitale “supersonico” puramente speculativo

- la tassa dovrà essere applicata alla più ampia base imponibile di derivati, sebbene ulteriori dettagli verranno ulteriormente definiti nei prossimi mesi

- gli strumenti di finanza derivata saranno tassati sulla base del principio cumulato di residenza ed emissione

 

E’ necessario ora prevenire qualsiasi ulteriore diluizione del negoziato per gli elementi che ancora richiedono il raggiungimento di un accordo:

- rispetto all’applicazione dei principi di tassazione sulle azioni, l’annuncio fatto oggi sembra riconoscere l’impianto proposto dalla Commissione Europea ovvero la combinazione del principio di residenza ed emissione, tuttavia si fa riferimento alla possibilità in una prima fase di applicare solo il principio di emissione. Se così fosse, è necessario che si preveda fin da ora una clausola di revisione che possa introdurre in una seconda fase l’applicazione anche del principio di residenza.

- sull’esenzione dei market makers è necessario elaborare una definizione molto stringente sui segmenti meno liquidi del mercato azionario, altrimenti potrebbe essere alto il rischio di abuso di questa esenzione da parte dagli high frequency traders.

 

Se questi criteri verranno rispettati la tassa potrà perseguire u duplice obiettivo: i) raccogliere fondi importanti da destinare in parte al finanziamento di beni pubblici globali (ambiente, salute) e in parte al contrasto alla povertà interna agli stati membri; ii) aumentare il costo relativo del capitale supersonico rispetto a quello paziente aiutando a raddrizzare la rotta di un sistema finanziario sempre più autoreferenziale e solo in piccolissima parte orientato al servizio dell’economia reale 

 

“Nella settimana in cui le diplomazie di tutto il mondo sono riunite a Parigi per il negoziato sul clima, i leader europei hanno ancora la chance di dichiarare la loro volontà di finanziarie azioni di contrasto al cambiamento climatico attraverso una parte del gettito derivante dalla Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie. Ci rivolgiamo quindi al Premier Renzi, perché anche l’Italia possa pubblicamente dichiarare l’allocazione di queste risorse per lotta alla povertà e per l’adattamento al cambiamento climatico in Italia e nel mondo” conclude Leonardo Becchetti.

 

 

 

Ufficio stampa Campagna ZeroZeroCinque

Mikhail Maslennikov; Federica Corsi; Mobile: +39 349 7817601;
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Cos’è la tassa sulle Transazioni Finanziarie: video esplicativo
https://www.youtube.com/watch?v=0xXBOxeT6Qs

 

 

 

Le Robin Hood Campaigns sono attive in 11 Paesi europei. La coalizione italiana sulla TTF è rappresentata dalla Campagna ZeroZeroCinque che riunisce 57 organizzazioni tra ONG, sindacati e realtà del mondo associativo


ACLI, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Altromercato, Amref, ARCI, ARCS, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ATTAC Italia, Associazione di Comunità, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, CGIL, CINI -Coordinamento Italiano Network Internazionali, CIPSI, CISA - Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, CISL, CISP, Cittadinanzattiva, Gruppo Cooperativo Goel, Cooperazione Internazionale Piamartina – SCAIP, COOPI, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ La Cosa Giusta, Fairwatch Italia, FIBA CISL, Flare, FOCSIV, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, GCAP - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Le Rondini, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, LeG - Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, Medici con l’Africa - CUAMM, Microdanisma, OISG – Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Oxfam Italia, RE:Common, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children, Sbilanciamoci!, Social Watch Italia, UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis, WWF Italia.

 

 

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