“Il mondo ha bisogno di giustizia fiscale e di una TTF”

è questo il titolo dell’evento che il 28 marzo si svolgerà a Tunisi nell’ambito del Forum Sociale Mondiale.

Comportamenti speculativi irresponsabili hanno innescato una crisi mondiale che ha provocato povertà, crescenti disuguaglianze e un’enorme crisi del debito. È tempo che chi ha speculato paghi per i danni causati; è tempo per una più equa distribuzione e per una giustizia fiscale.  Tassare il settore finanziario rafforzerebbe l’equità. Inoltre, aumenterebbe le risorse dei governi per costruire società più inclusive e giuste. Una tassa sulle transazioni finanziarie potrebbe generare più di 500 miliardi di Euro all’anno, risorse necessarie e difficilmente recuperabili altrove per contrastare i cambiamenti climatici, per sostenere i beni pubblici globali, per combattere la povertà, per creare occupazione in Europa, e riportare la finanza al servizio dell’economia reale allontanandola da altri fini speculativi. Secondo il Tax Justice Network, l’evasione fiscale rappresenta circa il 5,1% mondiale del PIL.  I beni detenuti all’estero, fuori da ogni effettiva tassazione, sono circa un terzo. Le perdite annuali di entrate fiscali sui beni detenuti all’estero ammontano a circa 250 miliardi di dollari: un ammontare che è 5 volte più alto di quanto sarebbe necessario per dimezzare la povertà nel mondo e migliorare sostanzialmente i livelli di salute e istruzione nei paesi in via di sviluppo entro il 2015. In Europa, 1.000 miliardi di euro vengono persi ogni anno per frodi, evasione e elusione fiscale, mentre la maggior parte dei Governi hanno enormi difficoltà per far fronte al loro debito.   Complessivamente i Paesi in via di sviluppo hanno perso 859 miliardi di dollari in flussi di capitali illeciti. E nella maggior parte dei Paesi del mondo,  le perdite per evasione fiscale sono maggiori di qualsiasi spesa per il sistema sanitario.