PARADISI ED EQUITA' FISCALI: L'IMPEGNO DELLA CAMPAGNA ZEROZEROCINQUE

di Leonardo Becchetti

Paradisi ed equitàNel momento in cui sta per abbattersi sul nostro paese il ciclone di una nuova patrimoniale mascherata (la Tares) che assieme ad Imu, Irpef ed Ires gli italiani onesti saranno chiamati a pagare tra maggio e settembre caricandosi sulle spalle anche il peso degli evasori, le liste degli italiani con patrimoni nei paradisi fiscali uscite in questi giorni sui giornali sono particolarmente insopportabili all’opinione pubblica.

Evasione ed elusione sono una piaga non solo del nostro paese ma mondiale. Un recente rapporto OCSE ha ricordato che le imprese che superano una certa dimensione e riescono ad aprire sedi in paradisi fiscali pagano una percentuale di tasse molto inferiore (5 percento contro il 30 percento) rispetto a quelle che non lo fanno denunciando in modo aperto il problema.

Se è vero che le istituzioni internazionali si occupano non da oggi del problema (si pensi all’azione del GAFI la task force antiriciclaggio dell’OCSE) la realtà e che gli interventi sono stati fino ad oggi blandi ed asimmetrici perché si è voluto ignorare che il problema non è soltanto quello dei paradisi fiscali in remote isole tropicali ma anche dei paradisi fiscali domestici che alcuni dei maggiori paesi industrializzati hanno al loro interno e non vogliono chiudere. Inoltre il fenomeno della responsabilità sociale d’impresa che è un’importante apertura delle imprese profit alla sostenibilità sociale ed ambientale sollecitata dalla pressione di imprese pioniere e cittadini responsabili che votano col portafoglio si guarda bene fino ad ora dall’inserire all’interno dei criteri di corporate social responsibility il problema dell’equità fiscale considerando come negativa la presenza di sedi delle imprese in paradisi fiscali dove non svolgono la loro attività caratteristica.

 

 

E’ vero come diceva paradossalmente Padoa Schioppa che pagare le tasse dovrebbe essere bello se si ha un po’ di senso civico ed amore per questo paese. Oltre che un minimo di comprensione del fatto che molti dei beni pubblici che riceviamo gratuitamente dallo stato sono finanziati dal prelievo fiscale. Ma lo diventa un po’ meno sapendo che non tutti pagano le tasse.

In un periodo come questo diventa pertanto oltremodo urgente riuscire a realizzare il sogno di “pagare meno pagare tutti”. La cosa più importante è che ciò è tecnicamente possibile. E’ possibile azzerare l’evasione fiscale e destinare le somme raccolte ad una riduzione della pressione fiscale spalmata su tutti che potrebbe portare ad una riduzione del gettito complessivo tra il 20 e il 30 percento.  L’evasione fiscale è dunque il vero tesoretto che abbiamo a disposizione per ridare ossigeno al nostro paese (e non la pur importante riduzione dei costi della politica da cui si possono ricavare solo pochi spiccioli). Per raggiungere questo obiettivo basterebbe fare tre cose molto semplici: i) abolire il contante (il governo tecnico aveva coraggiosamente proposto una soglia a 50 euro ma è poi tornato indietro attestandosi sul limite inefficace di 1000 euro);  ii) trasformare l’IVA in una tassa sui prelievi al bancomat; iii) abolire i paradisi fiscali.

 

Come campagna 005 abbiamo da tempo indicato nella lotta ai paradisi fiscali una delle direzioni fondamentali d’impegno. Il compito futuro della campagna sarà dunque quello di affiancare questo obiettivo a quello della tassa sulle transazioni finanziarie e della riforma degli intermediari creditizi , affinchè sia uno strumento al servizio della società e dell’economia reale (appoggiando in questo le proposte di separazione tra banca commerciale e banca d‘affari in discussione in diversi paesi).

Continuiamo ad essere convinti che la radice dei problemi che stiamo vivendo sta nel non corretto funzionamento dei mercati finanziari e che su questo dobbiamo concentrare le nostre energie. Purtroppo si tratta di temi complessi e che sembrano sfuggire al nostro controllo. Ma è su questi e non sul salario dei nostri politici che si gioca il nostro futuro. C’è bisogno di molta più informazione, consapevolezza, impegno e mobilitazione dell’opinione pubblica su queste questioni urgenti.  E’ questa l’importante ragion d’essere della nostra campagna ed è su questo che concentreremo le forze nel prossimo futuro.

A questo link potete trovare un approfondimento riguardo ai paradisi fiscali redatto da Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus

 

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