MESSAGGERO: Sarkozy: «Al G20 la tassa sulle transazioni finanziarie»

LA FRANCIA PRESIEDE IL VERTICE DEI BIG I

«E' utile e morale per dissuadere la speculazione e trovare risorse per lo sviluppo». Oggi vertice Barroso Merkel sul Fondo "salva- Stati"

di Rossella Lama

ROMA - Ora che il doppio testimone, presidenza del G7 e del G20, è passato alla Francia, Nicholas Sarkozy illustra il suo programma. «Siamo favorevoli ad una tassa sulle transazioni finanziarie. La riteniamo morale e utile per dissuadere la speculazione e per trovare nuove risorse per lo sviluppo». Nella conferenza stampa all'Eliseo il presidente ha illustrato l'agenda dei lavori del G7, e del club più largo in cui le nuove potenze economiche come Cina e India siedono accanto ai vecchi big ancora sofferenti per la recessione del 2008-2009. Della tassa sulle transazioni finanziarie si parla da tempo, ma non ha fatto strada perchè «ha grandi nemici». La Gran Bretagna fa resistenza, spalleggiata anche da alcune grandi potenze asiatiche. «Noi cercheremo di convincerli», ha detto Sarkozy. La Francia proporrà al G20 anche «un codice di condotta sulla gestione dei flussi di capitale nel mondo, oltre ad una riforma dell'Fmi che esercita la sorveglianza in questo settore». Non c'è vertice internazionale che non si concluda con l'impegno a superare gli squilibri tra le grandi aree del mondo, squilibri che producono ingenti afflussi di riserve valutarie verso Cina e India e una sempre maggior dipendenza degli Usa dai capitali esteri. Ma fatti concreti non se ne vedono. Il codice di condotta che Sarkozy presenterà agli altri big mondiali «indicherà i criteri per definire gli squilibri macro-economici globali». Missione difficile, ma sarebbe già un passo avanti.

Il numero due dell'Fmi John Lipsky prevede che per l'economia globale anche il 2011 sarà un anno buono. «Sarà solo marginalmente inferiore al 4,75% dell'anno scorso». E «per le economie avanzate il compito più urgente è quello di accelerare la ristrutturazione del sistema finanziario e impegnarsi a piani di risanamento fiscale credibili». La crisi dei debiti sovrani dei paesi di Eurolandia in rosso profondo a partire da Grecia e Irlanda continua a preoccupare, anche se qualche miglioramento sui mercati si comincia a intravedere, tanto che la Bce la scorsa settimana ha drasticamente tagliato gli acquisti di bond dei paesi sotto tiro (146 milioni contro i 2.313 miliardi della settimana precedente). E per la prima volta da due mesi a questa parte lo spread tra i titoli decennali spagnoli e gli omologhi bund tedeschi è sceso sotto i 200 punti base. Ma una rondine non fa primavera, e il commissario Ue agli Affari economici e monetari. Olli Rehn, dice che il Fondo "salva-Stati" costituito dai paesi europei per affrontare le situazioni di emergenza «va rapidamente rafforzato». Oggi il presidente della Commissione, Manuel Barroso incontrerà a Berlino la cancelliere Angela Merkel, che è la più ferma oppositrice ad una ricapitalizzazione dello European financial stability facility. Sarà l'occasione per un chiarimento tra Bruxelles e Berlino in vista della riunione dei capi di Stato e di governo che il 4 febbraio a Bruxelles tenteranno ancora di mettersi d'accordo sulle misure per rafforzare la stabilità finanziaria di Eurolandia.
mar, 25 gen 2011 - MESSAGGERO - Autore: Rossella Lama - Pag. 18

Le FAQ sulla TTF

La tassa sulle transazioni finanziarie – TTF – è un'imposta estremamente ridotta, ad esempio dello 0,05%, su ogni compravendita di strumenti finanziari. Questo non scoraggerebbe i normali investimenti sui mercati, mentre è ben diversa la situazione per chi specula comprando e vendendo titoli nell'arco di pochi secondi o addirittura di millesimi di secondo e che dovrebbe pagare la tassa per ogni transazione. Il peso della tassa diventa progressivamente più alto tanto più gli obiettivi sono di breve periodo. Realizzando 100 operazioni di compravendita sullo stesso titolo dovrei pagare la TTF 100 volte, il che renderebbe l'operazione speculativa economicamente sconveniente.  
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