TASSA EUROPEA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE: E’ IL MOMENTO DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI

 

 

La tassa europea sulle transazioni finanziarie (TTF) si riaffaccia prepotentemente nel dibattito pubblico italiano. Dal palco torinese del Lingotto, in piena kermesse precongressuale del Partito Democratico, il Ministro Maurizio Martina ha dichiarato pubblicamente il proprio sostegno alla misura. Da poco gli ha fatto eco dalle colonne dell’Huffington Post Italia il Vicecapogruppo del PD alla Camera, Matteo Mauri.

 

LA CAMPAGNA ZEROZEROCINQUE. Da sette anni la Campagna ZeroZeroCinque è impegnata convintamente a favore della TTF. Lo facciamo in sinergia con un ampio network europeo ed internazionale di analoghe coalizioni note come le Robin Hood Tax Campaigns. Costituitasi nel 2010, la Campagna riunisce oggi 60 soggetti della società civile italiana, tra cui le più importanti sigle sindacali, molte organizzazioni non governative, ambientaliste, reti di consumatori, associazioni cattoliche e di movimento.

 

Insieme abbiamo chiesto ai governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni l’introduzione, avvenuta nel 2013 sotto il governo di M. Monti, e poi il potenziamento del disegno della TTF italiana.



IL NEGOZIATO EUROPEO IN CORSO. Insieme abbiamo seguito e animato il dibattito pubblico ed istituzionale sul negoziato sulla TTF europea in corso dal marzo del 2013 fra 10 Paesi membri dell’UE sotto la cosiddetta procedura di cooperazione rafforzata. Una procedura prevista dai trattati europei nei casi in cui non si raggiunga, come per le misure in materia fiscale, il consenso unanime degli Stati membri e autorizzata a condizione che l’iniziativa tenga conto degli impatti sui Paesi non partecipanti e il processo renda possibile in futuro l’adesione di altri Stati membri.



SPRINT FINALE SULLA TTF EUROPEA. Vale la pena ricordare a chi dichiara oggi il proprio convinto sostegno alla misura che la TTF non appartiene a un futuro programmatico. Può diventare a breve una realtà!



Lo scorso ottobre i 10 Paesi del negoziato hanno raggiunto un accordo quadro sugli elementi base dell’architettura dell’imposta. Il consenso ha riguardato la base imponibile azionaria e dei derivati, i criteri di applicazione dell’imposta, la tassazione delle singole transazioni e non dei saldi netti giornalieri, esenzioni stringenti per i market-makers. I tecnici sono ora al lavoro per trovare la quadra sulle perplessità dell’ultimo minuto – a sospetta connotazione politica - sollevate dal Belgio rispetto all’impatto della tassa sull’economia reale e sui fondi pensioni e sulle preoccupazioni espresse da Slovenia e Slovacchia circa i costi amministrativi dell’imposta.

 

COS’É la TTF. La TTF rappresenta un piccolo prelievo - ad un’aliquota, diversificata per tipologia di asset finanziario, fra lo 0.01% e lo 0.1% -  su ogni compravendita di titoli finanziari inclusi nella sua base imponibile. Se costruita efficacemente, l’imposta - impercettibile per i risparmiatori pazienti che operano con un orizzonte di investimento a medio-lungo termine - esprime un alto potenziale anti-speculativo, disincentivando il high-frequency trading e le operazioni a brevissimo termine finalizzate all’estrazione di margini dalle fluttuazioni infinitesimali dei prezzi dei titoli scambiati.



POTENZIALE FISCALE DELLA TTF. Oltre a una forte connotazione anti-speculativa, la TTF europea presenta un ampio potenziale erariale: solo lo scorso giugno 2016 la Commissione Europea ha stimato in 22 miliardi di euro all’anno le entrate tributarie per i 10 paesi del negoziato secondo lo schema dell’imposta (base imponibile, criteri di applicazione, ecc.) che si sta profilando in sede negoziale. Un contributo congruo ed equo, secondo la Commissione e l’Europarlamento, da parte di un settore che ha usufruito negli anni della crisi di ampi piani di salvataggio costringendo i bilanci pubblici europei a contrazioni senza precedenti.



STIME DI GETTITO PER L’ITALIA. Tra i 3 e i 6 miliardi di euro all’anno le potenziali entrate per l’Italia, secondo le stime della Commissione e dell’autorevole istituto di ricerca economica DIW di Berlino e tenuto conto del sintomatico calo dei volumi e rilocazione del trading che la tassa potrebbe provocare. Risorse considerevoli che la Campagna ZeroZeroCinque chiede da tempo di destinare alla lotta alla povertà in Italia, a programmi di solidarietà internazionale (educazione e salute globale) e al contrasto dei cambiamenti climatici.    

 

UN MILIONE DI FIRME PER LA TTF. Nel biennio 2014-2015 la nostra Campagna ha partecipato con successo alla raccolta di oltre un milione di firme internazionali, a maggioranza europee, sotto una petizione rivolta ai leader dei paesi del negoziato a sostegno della misura e alla allocazione solidaristica del suo gettito.

 

La TTF e il PD. Negli ultimi anni autorevoli esponenti (attuali e passati) del Partito Democratico hanno espresso il proprio supporto alla misura. L’On. F. Boccia, presidente della Commissione Bilancio alla Camera ha effettuato grandi sforzi propositivi per il potenziamento della TTF nazionale. Lo stesso vale per l’On. L. Bobba, attuale sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, autore, insieme all’On. G. Marcon (capogruppo di SI – Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati) di uno storico emendamento alla legge di stabilità 2014 rafforzativo dell’architettura della TTF italiana. Gli On. M. Barbi, A. Sarubbi, L. Quartapelle e P. L. Bersani insieme agli eurodeputati P. Toia, L. Domenici e S. Cofferati (e l’elenco è lungi dall’essere esaustivo)sono stati attenti interlocutori della società civile sulla misura, contribuendo con mozioni, interpellanze e disegni di legge alla promozione della misura in Italia ed In Europa. L’On. Gianni Pittella, attuale presidente dell’Alleanza dei Democratici e Progressisti al Parlamento europeo, è spesso intervenuto con autorevolezza per conto proprio e a nome del gruppo S&D nel dibattito sulla TTF europea, auspicando un esito negoziale ambizioso in tempi rapidi. L’economista e membro esperto della Commissione Finanze, l’On. M. Causi ha sostenuto la TTF europea aderendo lo scorso ottobre a una lettera degli economisti promossa dalla ZeroZeroCinque.L’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’On. G. Delrio, aveva sostenuto, in qualità di Presidente dell’ANCI nel 2011, la TTF con una lettera inviata a ZeroZeroCinque. Nel giugno del 2015 l’attuale Sottosegretario agli Affari Europei, l’On. S. Gozi, auspicava una rapida introduzione della TTF europea in un meritorio intervento pubblico co-firmato con altri colleghi UE sul pilastro sociale europeo. Quasi sei anni fa, nel 2011, l’ex Presidente del Consiglio ed allora sindaco di Firenze, Matteo Renzi, inseriva la TTF tra i 100 punti del suo WikiPD in una delle prime edizioni della Leopolda.            

 

APPELLO AL PARTITO DEMOCRATICO. Nell’importante momento congressuale del Partito Democratico ci rivolgiamo a esponenti DEM di primo piano, a partire dal Presidente del Consiglio, l’On.P. Gentiloni,e ai candidati a segretario del PD Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, per chiedere un forte ed inequivocabile pronunciamento su due questioni esplicite:

-          il sostegno politico al disegno della TTF europea che sta emergendo dal negoziato in corso sotto la procedura di cooperazione rafforzata e l’impegno a promuovere un’azione di suasion politica sugli altri leader per arrivare al termine del negoziato quanto prima

-          un impegno pubblico a destinare il gettito dell’imposta a misure di contrasto della povertà in Italia, alla solidarietà internazionale e a interventi di mitigazione delle esternalità negative dal cambiamento climatico   

 

Si tratta di due richieste puntuali che migliaia di cittadini italiani ed europei che sostengono la misura hanno chiesto di avallare ai leader della cooperazione rafforzata. Sono gli stessi cittadini che considerano l’introduzione della TTF europea come un segnale dirimente di attenzione alle istanze della cittadinanza e un esempio di iniziative che i Paesi europei devono promuovere convintamente perché l’Unione Europea – il cui futuro politico verrà discusso nella capitale italiana dai capi di Stato e di Governo UE in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma il 25 marzo prossimo – possa rafforzarsi in modo equo e democratico e rappresentare un solido punto di riferimento per i suoi cittadini.        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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