ECONOMETICA. La tassa sulle transazioni finanziarie: una questione di civiltà

A fine Ottobre del 2010 il Centro interuniversitario per l’etica economica e la responsabilità sociale d’impresa – Econometica ha pubblicato un appello rivolto alla comunità scientifica a sostegno dell’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF).

logoeconometica"Le vicende della crisi finanziaria e i pesanti costi che la stessa sta facendo gravare sulle finanze pubbliche impongono un serio ripensamento della ripartizione degli oneri tra mondo finanziario e coloro sui quali l’aggiustamento dei conti pubblici va solitamente a pesare” – si legge nell’esortazione che i firmatari rivolgono ai colleghi accademici affinché l’appello possa ricevere il più ampio numero di sottoscrizioni (ad oggi i firmatari sono 129).


Con riferimento a un recente studio del Fondo Monetario Internazionale l’appello fa notare come le resistenze all’implementazione della tassa da parte dei governanti appaiano quanto mai poco comprensibili: prelievi simili esistono in 23 Paesi, molti dei quali membri di quel G20 che nel corso del 2010 ha fatto scemare nel nulla di fatto tutti i tentativi di confronto diretto e trasparente sulla tassa nel corso dei suoi vertici!
I firmatari convengono sulla potenziale efficacia della FTT nel porre freno alla speculazione sui mercati finanziari a partire dal ridimensionamento delle transazioni ad altissima frequenza e sulla capacità della tassa di raccogliere un cospicuo gettito destinabile alla mitigazione delle politiche di austerità e dei tagli alla spesa sociale riversati sui cittadini, al finanziamento dei beni pubblici globali e al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio.

A una riflessione sull’efficacia della capitalizzazione delle istituzioni di micro finanza segue un accorato richiamo all’urgenza della tassa.

“Sulla tassa sulle transazioni finanziarie “- si legge nelle conclusioni dell’appello – “si gioca la misura della nostra civiltà e la possibilità che essa possa essere definita veramente tale. Di fronte ai problemi del pianeta le esitazioni e i dubbi sulla sua entrata in vigore hanno dell’incredibile. Per usare un’immagine di attualità (che, speriamo, non sia già stata catapultata via dall’immaginario collettivo, NdA), è come se nel caso dei minatori cileni intrappolati in profondità per il crollo delle gallerie di risalita, le autorità non avessero ancora iniziato a costruire la galleria per consentirgli di tornare in superficie, impantanandosi in una discussione puntigliosa sul fatto se la galleria debba essere più o meno larga, sulle sue effettive possibilità di funzionamento o se la sua realizzazione possa dar luogo ad un’innovazione in grado di essere applicata in contesti simili in altre parti del mondo”.

Un paragone calzante se si pensa che “nonostante gli straordinari progressi di aree emergenti del pianeta, continuano ad esserci centinaia di migliaia di persone intrappolate nelle viscere del sistema socioeconomico del pianeta che aspettano un’opportunità di inclusione e una via d’uscita per poter  superare le barriere di accesso ad istruzione e credito e contribuire alla creazione di valore economico del pianeta. Come è apparso del tutto evidente nel caso dei minatori cileni non è più il momento di discutere ma quello di agire”.

M.M.

La TTF in un video... virale

Newsletter

Iscriviti qui per ricevere le news della campagna

Dalle campagne internazionali

 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

www.zerozerocinque.it è redatto dai promotori della campagna.  Contatti | Policy sulla privacy

I contenuti sono sotto licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial 3.0 ItaliaCreative Commons License