Tassa sulle banche vs Tassa sulle Transazioni Finanziarie

Due misure complementari ma non alternative

Far pagare alle banche il costo del loro salvataggio. È il principio alla base della cosiddetta bank levy, la tassa sul patrimonio e i ricavi degli istituti di credito, proposta da più parti come strumento di raccolta fondi. L’idea, sostenuta in primis dal segretario al Tesoro degli Stati Uniti Timothy Geithner, prevede l’introduzione di un’imposta capace di alimentare una sorta di fondo di garanzia cui attingere in caso di necessità. Di fronte a nuove esigenze di salvataggio, in altre parole, l’onere dell’intervento non spetterebbe più ai contribuenti ma, di fatto, alle banche stesse.

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Le risposta della 005 al Rapporto di Oxera

La Tobin Tax e il dibattito su la Voce

Pubblichiamo di seguito la risposta del Prof. Leonardo Becchetti all'articolo di Massimiliano Marzo e Paolo Zagaglia apparso su La Voce il 23 Febbraio 2012.

 

Prosegue il dibattito sulla Tobin tax. Su LaVoce.info dopo l'articolo favorevole di Persaud http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002600-351.html del 14 Ottobre è uscito il 23 Febbraio un articolo contro  http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002885-351.html a firma Marzo e Zagaglia.
Gli autori dell'articolo evidentemente non sono molto al corrente del dibattito più recente sul tema perché svolgono tutto il loro ragionamento attorno alla vecchia idea della Tobin tax (la tassa sui cambi per frenare la speculazione) e si concentrano solo sul tema della volatilità (appaiono sicurissimi dell'effetto negativo della Tobin sulla volatilità ragionando sulle conclusioni di un solo tipo di modello come succede spesso a giovani colleghi appassionati di teoria).
Un'altra semplificazione dell'articolo è che la Tobin tax debba essere applicata sulla base del principio di residenza e di conseguenza farebbe scappare i capitali. Alla fine rispunta la solita questione che la tassa non può essere applicata efficacemente senza un accordo internazionale.
Il problema principale dell'articolo è che non comprende che la realtà e i motivi per i quali si propone la tassa sulle transazioni finanziarie sono un po' più complessi. La posta in gioco non è aumentare o ridurre di x percento la varianza dei rendimenti delle attività finanziarie. Non è questo il metro su cui valutare la proposta.

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L'impatto della Tassa sulle Transazioni Finanziarie

di Leonardo Becchetti
Professore Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma "Tor Vergata" e tra i promotori della Campagna ZeroZeroCinque


Con l’avvicinarsi dell’Unione Europea all’obiettivo di imporre una tassa sulle transazioni finanziarie in attività finanziarie tradizionali e derivati (e la decisione della Francia di procedere comunque da sola in tale direzione) stanno aumentando gli studi allarmistici sugli effetti di tale tassa sulla crescita economica e sui contribuenti. Tali studi partono da una critica alla simulazione condotta dalla stessa Unione Europea attraverso un modello di equilibrio economico generale dinamico con equazioni stocastiche che prevede una modesta riduzione di PIL dell’UE (-0,53%) a seguito dell’introduzione della tassa.

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La TTF in un video... virale

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